Salve a tutti! Questo è l' ultimo post dell' anno, e vi voglio lasciare con delle immagini realizzate durante l' assemblea d' Istituto avvenuta il giorno giovedì 18 dicembre. Verso le 8.30, insieme al prof. Manfredini, ci siamo diretti verso la Bocciofila, luogo dove si svolgeva l' assemblea, situato davanti a Palazzo Tè. Durante l' assemblea, vari studenti del Carlo D' Arco e dell' Isabella D' Este si sono esibiti cantando, ballando o suonando strumenti. Io, mi sono esibito partecipando ad un ballo di gruppo particolare insieme ad altri 7 compagni di classe. Buona visione e vi auguro buone vacanze e uno stupendo Natale!
23/12/14
20/12/14
MONOGRAMMA
Un giorno, avevamo il compito di realizzare un monogramma, ossia un segno grafico che identifica una persona o un' azienda, ottenuto sovrapponendo o combinando due o più lettere. Nel nostro caso, abbiamo composto il nostro monogramma utilizzando le nostre iniziali. I monogrammi vengono oggi utilizzati come firme, loghi o marchi, soprattutto nel campo della moda. Quindi, abbiamo realizzato varie prove su un foglio e poi, insieme alla prof, abbiamo scelto la soluzione migliore. Successivamente abbiamo inviato la foto della nostra bozza sul computer e poi abbiamo realizzato i tracciati del monogramma con l' ausilio della penna di Illustrator per poi colorarlo.
13/12/14
LIGHT PAINTING
Sabato 6 dicembre, ci siamo divisi in gruppi da sei e insieme al prof. Manfredini ci siamo recati in sala pose dotati di torce con luce bianca, laser o una torcia verde. Il nostro obbiettivo era quello di realizzare delle foto creative utilizzando una macchina fotografica con tempo di esposizione di 15 secondi. Per realizzare la foto, il soggetto si posizionava davanti al telo bianco dove una persona realizzava uno sfondo con una torcia colorata di verde,un' altra faceva luce sui volti con la torcia senza però coprire l'obiettivo della macchina fotografica mentre un' altra utilizzava un laser per creare forme o scritte.
06/12/14
STORIA DELLA FOTOTGRAFIA
In queste settimane insieme al prof. Manfredini abbiamo ripassato per tappe la storia della fotografia. Durante la prima lezione siamo scesi in aula audiovisivi dove il prof, a nostra sorpresa, imitò Louis Lumière presentandoci in francese il cinematografo,ossia il primo film della storia creato dai fratelli Lumière, che in seguito abbiamo guardato. Nelle lezioni successive abbiamo invece parlato del precinema che comprende, il teatro d'ombre di origine cinese, la lanterna magica, la fantsmagoria, le scatole ottiche, il poliorama, il panorama e il diorama fino ad arrivare a raccontare dell' inventore della prima fotografia e di chi contribuì a migliorarla. La prima fotografia, è stata creata dall' inventore francese Nicephore Niepce nel 1826. Niepce poi collaborerà con Daguerre, che nel 1839 scopre la soluzione dell' esposizione ai vapori di iodio. Nello stesso anno della scoperta di Daguerre, l'inglese Henry Fox Talbot riesce a creare dei disegni fotogenici con un procedimento che chiamò calotipo nel 1841. Tra queste scoperte della storia della fotografia, vi illustrerò quella di Daguerre, ossia il procedimento per ottenere un dagherrotipo. Inizialmente, si deve utilizzare una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d'argento, che deve essere poi sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve quindi essere esposta entro un'ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti. Poi per lo sviluppo si passa mediante vapori di mercurio, che rendono biancastre le zone prima esposte alla luce. Il fissaggio invece si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio. L'immagine così ottenuta non è riproducibile e deve
essere osservata sotto un angolo particolare per riflettere la luce in
modo opportuno. Inoltre, a causa del rapido annerimento dell'argento
e della fragilità della lastra, il dagherrotipo veniva racchiuso sotto
vetro, all'interno di un cofanetto. Di seguito vi è un video che illustra le fasi della creazione di un dagherrotipo.
27/11/14
IL FORO STENOPEICO
Il giorno giovedì 20 novembre, noi 3^AG insieme al professore Manfredini siamo scesi nello spiazzale davanti alla scuola, perché il professore, ci voleva scattare una foto tramite il foro stenopeico creato su una camera oscura ricavata da una scatola di biscotti. Il foro stenopeico quindi, è un foro che viene realizzato sulla parete di una camera oscura, e lo abbiamo utilizzato con lo scopo di capire il principio ottico su cui i basa la fotografia. Il foro stenopeico ci permette di realizzare una fotografia inserendo un foglio di carta fotosensibile per poi aprire il foro alla luce per un giusto tempo di esposizione. Dopo aver catturato l'immagine, il professore ha passato il foglio di carta fotosensibile ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Così abbiamo ottenuto il ritratto di classe in negativo rispetto alla realtà inquadrata dal foro, quindi appare scuro ciò che in realtà è chiaro e viceversa. Inoltre l' immagine ottenuta risulta capovolta e invertita rispetto alla realtà inquadrata, ossia ciò che vediamo a destra in realtà è a sinistra e viceversa. In seguito invece abbiamo ottenuto un positivo mettendo a contatto il negativo con un foglio di carta fotosensibile, per poi esporre il tutto alla luce, e infine sottoporre l' altro foglio ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio.
FOTO DI BACKSTAGE |
NEGATIVO |
POSITIVO |
22/11/14
IL VIDEOCLIP
Durante le ore di laboratorio, abbiamo avuto il compito di realizzare un videoclip personale, di cui dovevamo scegliere musica e immagini. Il videoclip è un' insieme di immagini statiche basate sull'interpretazione di una canzone, che con un programma di montaggio video come Imovie, si animano tramite effetti secondo un ordine che stabilisce l' autore. La canzone scelta da me è Demons degli Imagine Dragons, che parla dei demoni interiori, ossia delle sofferenze e dei dolori degli uomini. Ho interpretato la canzone a modo mio, inserendo immagini inerenti al testo, ossia una serie di immagini di persone sole, sofferenti, maltrattate e malinconiche che lottano per sopravvivere in questa vita difficile. Dopo aver scelto tutte le immagini, le ho importate su Imovie insieme alla traccia audio. In seguito, ho ordinato le immagini, sono intervenuto sui movimenti dell' ingresso delle immagini e tra un' immagine e l' altra ho inserito una transizione di dissolvenza. Infine, ottenuto il risultato sperato, ho esportato il file.
14/11/14
LA CAMERA OSCURA PORTATILE
Noi ragazzi della 3°AG, in gruppi di cinque o sei, abbiamo realizzato una camera oscura portatile per capire il principio ottico della macchina fotografica. Per realizzarla, uno di noi per gruppo, ha portato una normale scatola da scarpe e il professore Manfredini ci ha dotato di una lente di ingrandimento e la carta da lucido. Poi abbiamo ritagliato di 5 cm una porzione di scatola e coperchio per poi colorare di nero l'interno della scatola, per evitare che il bianco riflettesse la luce. Dopo, abbiamo preso la parte della scatola ritagliata e gli abbiamo ritagliato un rettangolo, per formare una finestra a cui abbiamo applicato la carta da lucido che servirà per lo schermo mobile che dovrà scorrere nella scatola. In seguito abbiamo costruito l'obbiettivo ritagliando con il taglierino un cerchio nell'altro lato della scatola. Infine dopo aver assemblato la scatola, insieme al professore, siamo usciti dalla classe ogni gruppo per testare la camera oscura con l'aiuto della lente di ingrandimento, cercando un soggetto illuminato come il palazzo di fronte che con la camera oscura si vedeva capovolto e in senso opposto.
08/11/14
IL FOTOGRAMMA
Il giorno giovedì 30 ottobre, abbiamo eseguito un fotogramma personale e siamo andati in gruppi da sei nella stanza usata come camera oscura, situata nel laboratorio di chimica. Un fotogramma è un immagine fotografica realizzata con una luce di un ingranditore e con l' utilizzo dei liquidi chimici usati per il chimigramma. Inizialmente ho posizionato delle macchinine su un foglio di carta fotosensibile che avevo messo sotto l' ingranditore, poi con una levetta ho tolto il filtro rosso, che non ha molto effetto sull' annerimento della carta, per utilizzare la luce bianca che impressiona la carta nelle parti non coperte dalle macchinine. Successivamente ho passato il foglio nello sviluppo, che rivela l' immagine latente, nell' arresto, nel fissaggio e infine al lavaggio in acqua corrente, per poi appenderlo ad un filo per farlo asciugare. Con il mio fotogramma volevo realizzare una gara tra macchinine vista dall' alto, e il risultato ottenuto è stato la forma delle macchinine che appaiono in bianco su sfondo nero.
30/10/14
IL CHIMIGRAMMA
Il giorno giovedì 23 ottobre, con la mia classe, abbiamo realizzato due chimigrammi personali.
Un chimigramma è un' immagine fotografica ottenuta senza la macchina fotografica, ma tramite luce ambiente e l' ausilio di carta fotosensibile e liquidi chimici. In ogni banco abbiamo posizionato tre bacinelle, una con lo sviluppo in proporzione 1 a 9, una con l' arresto di acqua e qualche goccia d' aceto, una con il fissaggio in proporzione 1 a 7. A questa faceva seguito il lavaggio in acqua corrente.
Ho realizzato il primo chimigramma intingendo una spugna nello sviluppo e l' ho posizionata sul foglio di carta fotosensibile, esercitando una pressione, creando così delle linee nere, e poi ho passato il foglio sull' arresto per fermare l'annerimento e poi nello sviluppo per eliminare i sali d' argento dalle parti non impresse dallo sviluppo. Per il secondo chimigramma invece, con un pennello, ho creato un occhio con del fissaggio, poi ho passato il foglio nello sviluppo per ottenere un disegno bianco su sfondo nero, immergendolo poi nell' arresto e di nuovo nel fissaggio.
Infine abbiamo svolto il lavaggio in acqua corrente per eliminare i liquidi chimici in eccesso ed evitare macchie. Il risultato ottenuto per il primo chimigramma è simile ad un insieme di rami intrecciati mentre il secondo non mi ha soddisfatto perché ho diversificato la pressione del pennello rendendo l' immagine voluta poco visibile.
Un chimigramma è un' immagine fotografica ottenuta senza la macchina fotografica, ma tramite luce ambiente e l' ausilio di carta fotosensibile e liquidi chimici. In ogni banco abbiamo posizionato tre bacinelle, una con lo sviluppo in proporzione 1 a 9, una con l' arresto di acqua e qualche goccia d' aceto, una con il fissaggio in proporzione 1 a 7. A questa faceva seguito il lavaggio in acqua corrente.
Ho realizzato il primo chimigramma intingendo una spugna nello sviluppo e l' ho posizionata sul foglio di carta fotosensibile, esercitando una pressione, creando così delle linee nere, e poi ho passato il foglio sull' arresto per fermare l'annerimento e poi nello sviluppo per eliminare i sali d' argento dalle parti non impresse dallo sviluppo. Per il secondo chimigramma invece, con un pennello, ho creato un occhio con del fissaggio, poi ho passato il foglio nello sviluppo per ottenere un disegno bianco su sfondo nero, immergendolo poi nell' arresto e di nuovo nel fissaggio.
Infine abbiamo svolto il lavaggio in acqua corrente per eliminare i liquidi chimici in eccesso ed evitare macchie. Il risultato ottenuto per il primo chimigramma è simile ad un insieme di rami intrecciati mentre il secondo non mi ha soddisfatto perché ho diversificato la pressione del pennello rendendo l' immagine voluta poco visibile.
"RAMIFICAZIONI" |
"EYE OF SOUL" |
FOTO DEL BACKSTAGE:
18/10/14
VISIONE DEL FILM "FLAGS OF OUR FATHERS"
Il giorno giovedì 16 ottobre, ci siamo recati in aula audiovisivi per vedere il film "Flags of our fathers", un film del 2006 di produzione statunitense diretto da Clint Eastwood,
La pellicola narra del conflitto fra americani e giapponesi nel secondo conflitto mondiale, in particolare della battaglia sull' isola di Iwo Jima del1945 dal punto di vista dei soldati americani.
Basato sulla celebre fotografia di Joe Rosenthal, che ritraeva cinque marines e un marinaio che issavano una bandiera statunitense sul monte Suribachi, il film evidenzia come la foto venne strumentalizzata fortemente dal governo americano come propaganda per convincere la popolazione americana a pagare i buoni per l'acquisto delle armi, contribuendo così alla vittoria della guerra.
Il nostro scopo era quello di capire in che modo la fotografia fosse stata usata, ossia come un potente mezzo di propaganda utilizzato da un governo per convincere un'intera popolazione.
La pellicola narra del conflitto fra americani e giapponesi nel secondo conflitto mondiale, in particolare della battaglia sull' isola di Iwo Jima del1945 dal punto di vista dei soldati americani.
Basato sulla celebre fotografia di Joe Rosenthal, che ritraeva cinque marines e un marinaio che issavano una bandiera statunitense sul monte Suribachi, il film evidenzia come la foto venne strumentalizzata fortemente dal governo americano come propaganda per convincere la popolazione americana a pagare i buoni per l'acquisto delle armi, contribuendo così alla vittoria della guerra.
Il nostro scopo era quello di capire in che modo la fotografia fosse stata usata, ossia come un potente mezzo di propaganda utilizzato da un governo per convincere un'intera popolazione.
BATTAGLIA DI IWO JIMA, JOE ROSENTHAL (1945) |
11/10/14
VISITA ALLA MOSTRA "350 ANNI DELLA GAZZETTA DI MANTOVA"
Il giorno mercoledì 8 ottobre 2014, io e la mia classe, accompagnati dalle professoresse Cinzia Lanzafame e Carolina Marangoni. ci siamo recati a Palazzo Te dove si teneva una mostra in onore dei 350 anni della Gazzetta di Mantova,
Alla mostra abbiamo visto le prime stampanti tra cui una "Linotype", le prime impaginazioni delle gazzette, che all'inizio contavano una sola pagina, dei vecchi annuari, che contenevano tutte le notizie di un intero anno e infine in una piccola sala, abbiamo visto un video che mostrava interviste a varie persone che raccontavano lo sviluppo e la trasformazione della Gazzetta.
Di seguito riporterò delle foto che abbiamo fatto alla mostra:
Alla mostra abbiamo visto le prime stampanti tra cui una "Linotype", le prime impaginazioni delle gazzette, che all'inizio contavano una sola pagina, dei vecchi annuari, che contenevano tutte le notizie di un intero anno e infine in una piccola sala, abbiamo visto un video che mostrava interviste a varie persone che raccontavano lo sviluppo e la trasformazione della Gazzetta.
Di seguito riporterò delle foto che abbiamo fatto alla mostra:
09/10/14
CHE COS'E' LA FOTOGRAFIA?
In questo secondo post, verranno esposte delle fotografie scelte da me per rappresentare uno dei tanti utilizzi della fotografia e il modo in cui può essere impiegata nel campo della grafica e della comunicazione.
- La fotografia serve per catturare specifici momenti di eventi accaduti:
Attentato 11 settembre, New York |
Strage di Capaci |
Memoriale della pace, Hiroshima |
04/10/14
AUTORITRATTO
Salve a tutti e benvenuti su questo blog, mi chiamo Gabriele e sono uno studente della classe 3^ dell' indirizzo Grafica e Comunicazione dell' Istituto Tecnico Carlo d'Arco di Mantova. In questo blog, pubblicherò tutti gli elaborati grafici che produrremo nei seguenti anni scolastici. Il seguente riportato è il primo esercizio che abbiamo svolto in classe con il programma Adobe Photoshop, ossia quello di creare una carta d'identità personale inserendogli la nostra foto, dieci immagini che ci rappresentano e sul frontespizio, la foto del paese in cui abitiamo.
FRONTESPIZIO CARTA D' IDENTITÀ |
INTERNO CARTA D' IDENTITÀ' |
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